Thélème è una società di formazione e consulenza di alto livello e con notevole capacità di innovazione.
La logica dell'organizzazione, la filosofia con la quale si accosta allo sviluppo dei soggetti e delle organizzazioni pubbliche e private è sintetizzato nel motto Fac quod vis (fai ciò che vuoi), citazione tratta dal notissimo romanzo di Rabelais Gargantua e Pantagruel storia di due giganti padre e figlio piena di umorismo e di numerosi stimoli (nota).
Thélème si occupa di formazione, consulenza, mentoring, coaching, formazione di secondo livello, organizzazione e riorganizzazione, comunicazione, produzione di materiali didattici innovativi.
Thélème adotta un approccio centrato sullo sviluppo dei singoli soggetti e delle organizzazioni in cui sono inseriti, consapevole che il capitale umano è oggi l'asset principale per le organizzazioni stesse e che, senza la crescita dei singoli professionisti e lavoratori, l'organizzazione non cresce.
Attenta alle nuove forme di economia e ai modelli con i quali le organizzazioni possono rispondere ai problemi posti dalla contemporaneità Thélème ha come peculiarità rispetto alla maggior parte dei concorrenti un expertise di altissimo livello su:
Thélème è inoltre partner di Lunaeform per lo sviluppo di Fonditalia: fondo rivolto alle imprese per garantire loro formazione gratuita attraverso il meccanismo del versamento dello 0,30% delle buste paga dei propri dipendenti (in caso di adesione a nessun fondo la percentuale viene comunque versata all'INPS). Chiedeteci informazioni.
La concezione di Thélème vuole riprodurre l'idea di sviluppo del soggetto e della comunità (o organizzazione) secondo il principio per il quale l'apprendimento è qualcosa di piacevole, utile, generoso, aperto e capace di produrre soddisfazione specie se ciascuno può portare il proprio contributo.
Nota: Nel Libro primo (La molto orrifica vita del grande Gargantua, padre di Pantagruel, scritto in realtà dopo seppure sia poi collocato prima) del suo capolavoro che Rabelais, pubblica nel 1534 sotto lo pseudonimo di Alcofribas (visti i temi e la persecuzione che riceveva, dai teologi della Sorbona a cui il re aveva dato carta bianca per i sospetti di eresia) l'azione si svolge in Francia, sulle rive della Loira e a Parigi. Si racconta la nascita di Gargantua da Grandgousier e da Gargamelle, grandi mangiatori. Durante un'allegra festa sui prati della Sulsaie, presso Chinon, il neonato, appena nato (dall'orecchio destro di sua madre), chiede a gran voce da bere. Il resto della sua infanzia è adeguato all'esordio e alle sue gigantesche dimensioni: una mandria di 17.913 mucche per allattarlo, 900 canne di tela per una sola camicia e così di seguito (una delle tecniche comiche di Rabelais è proprio quello delle caratteristiche fisiche e delle funzioni fisiologiche ingigantite a dismisura). Affidato poi a dotti e pedanti maestri rappresentanti della pedagogia medievale (sulla quale si esercita la feroce ironia di Rabelais) e nonostante la sua buona volontà, Gargantua non riesce a imparare nulla e diventa sempre più pigro. Grandgousier decide allora di mandarlo a Parigi con Ponocrates, un educatore che segue l'antico ideale di un'armoniosa formazione dello spirito e del corpo. Nella capitale Gargantua fa un ingresso sensazionale a dorso di una gigantesca giumenta, per adornare la quale strappa le campane di Notre-Dame (episodio celebre). Mentre completa la sua educazione, scoppia la guerra tra i sudditi di Picrochole e quelli di Grandgousier a causa di una disputa tra i rispettivi mercanti di focacce. Il più bellicoso tra i due re è Picrochole che ottiene alcune vittorie, mentre Grandgousier offre la pace. Ma Picrochole, mal consigliato da ambiziosi ministri, prosegue l'offensiva. Gargantua accorre allora in aiuto del padre e, in pochi giorni, sbaraglia i nemici, facilitato dalle sue dimensioni e aiutato da un eroico frate, Jean des Entommeures. Dopo la vittoria, Gargantua dà prova di profonda umanità verso il popolo vinto ed espone, in un bel discorso, i vantaggi politici della generosità. Ricompensa poi i suoi compagni con donazioni. Su consiglio di frate Jean fa costruire l'abbazia di Thélème una sorta di Università del libero pensiero nella quale uomini e donne vivranno felici e in perfetta armonia seguendo una sola regola: «fa' quello che vuoi».